TERAPIA FOTODINAMICA


La terapia fotodinamica (PDT), è una tecnica terapeutica in due fasi in cui la applicazione di principi fotosensibilizzanti è seguita da irradiazione con luce visibile.

In Dermatologia  PDT è usata per il trattamento di neoplasie non-melanocitarie:  lesioni come cheratosi attiniche (AK) e altre lesioni come alcune forme di basalioma o carcinoma basocellulare  (BCC) e malattia di Bowen (BD) 

La fotosensibilizzazione, generando specie reattive dell’ossigeno (ROS), e    successiva ossidazione di lipidi, aminoacidi e proteine, induce  necrosi cellulare e apoptosi. Inoltre, i ROS indirettamente stimolano  trascrizione e   rilascio di mediatori infiammatori.

I fotosensibilizzanti sono selettivi, in quanto penetrano e si accumulano nelle cellule tumorali o  endotelio dei vasi di nuova formazione,  evitando in genere il tessuto sano circostante.

I meccanismi di penetrazione attraverso la membrana cellulare e il modello di localizzazione subcellulare influenzano fortemente l’ effetto cellulare.

5 ALA e MAL -Viene adoperata nella pratica applicazione topica di acido delta -aminolevulinico (ALA) o il suo estere metilico (metil-aminolaevulinato, MAL), seguita da irradiazione con luce rossa a banda larga.

L’ALA è un agente idrofilico che viene catturato dalle cellule soprattutto da trasporto attivo.  E’ il primo intermedio nella  biosintesi del gruppo EME.

Nelle cellule si formano dall’ALA uroporphyrinogeno III e protoprfirinogeno IX. Questa è una porfirina con attività fotodinamica; e quando viene attivata da luce blu emette fluorescenza rosso intensa.

Il tempo di applicazione sulla lesione, varia da 3 a più ore. Può essre di 15-60 minuti per foto-ringiovanimento e acne ( v.più avanti). 

PDT in altre applicazioni in dermatologia

Va sottolineato che per le indicazioni  non oncologiche vi sono pochi studi clinici randomizzati e controllati.

In alcune dermatosi infiammatorie, PDT presenta un ruolo probabilmente nella modulazione della funzione cellulare.

Nelle condizioni cutanee infiammatorie i protocolli terapeutici di PDT sono significativamente diversi da quelli utilizzati nel trattamento di tumori, con  basse dosi di luce e di  fotosensibilizzanti.

Acne. I meccanismi di azione possibile  nell’acne sarebbero: attività sul C. acnes, riduzione della produzione sebacea e della ipercheratosi follicolare.

Verruche virali. Verruche delle mani, piedi  e genitali (condilomi acuminati), indotte da virus del papilloma umano (HPV)  hanno alto tasso di recidiva. La PDT è stata studiata per tali applicazioni.

Morfea o Sclerodermia Circoscritta. Consiste in una condizione infiammatoria cronica della pelle accompagnata da  circoscritta sclerosi cutanea.

Fotoringiovanimento. Nella pratica dermatologica è stato introdotta la terapia fotodinamica con l’obiettivo di ottenere un  processo di fotoringiovanimento, anche con l’uso di impulsi laser a colorante.

—————

Sono lontani dall’essere riconosciuti i meccanismi molecolari che spiegano il ringiovanimento con questo trattamento,  come pure sono da approfondire – per un corretta indicazione di PDT- le interazioni tra luce,  agente fotosensibilizzante e tessuto cutaneo e il ruolo delle  sorgenti luminose.  sopratutto nella indicazione eventuale nell’invecchiamento cutaneo.

—————-

Sono in studio diversi nuovi sensibilizzanti sintetici di  ‘seconda generazione’ (ad esempio derivati benzoporfirina, ftalocianine, chlorine  e altri ),  ma non ancora  approvati per uso clinico.